Alla decima edizione della rilevazione dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli eventi hanno partecipato 631 sedi, con una percentuale di redemption rispetto alle 5.644 sedi dell’universo pari complessivamente all’11,2%.
Sulla base delle risposte fornite dalle sedi che hanno aderito all’indagine e grazie al monitoraggio condotto da ASERI, è stato possibile stimare che il 20% delle sedi italiane pur risultando aperte non abbia ospitato alcun evento. In particolare, la percentuale di sedi con almeno un evento (tab. 3) risulta essere maggiormente elevata al Nord (l’82,3% delle sedi complessivamente presenti nell’area) e al Sud (80%) e inferiore al Centro (74,9%) e nelle Isole (79,7%). Rispetto alla tipologia di sede (tab. 4), i centri congressi hanno ospitato almeno un evento nella percentuale maggiore (nel 97,5% dei casi), mentre gli alberghi con sale meeting sono risultati attivi nel 77,9% dei casi e le dimore storiche solo nel 73,4% dei casi.
Dalla ricerca è emerso che nel 2023 in Italia sono stati complessivamente realizzati 340.057 eventi (fig. 1) con un minimo di 10 partecipanti ciascuno e della durata minima di 4 ore (+12% rispetto al 2022 e -21,1% rispetto al 2019) (graf. 1), per un totale di 27.152.890 partecipanti (+28% rispetto al 2022 e -6,7% rispetto al 2019) – mediamente 79,8 persone per evento – e 41.835.932 presenze (+31,9% rispetto al 2022 e -3,6% rispetto al 2019). La durata media degli eventi è risultata pari a 1,43 giorni, senza differenze significative rispetto agli anni precedenti.
Gli eventi della durata superiore a un giorno hanno rappresentato il 25,7% del totale e hanno raggiunto oltre 12 milioni di partecipanti e circa 30.714.000 presenze sul territorio (+50,6% rispetto al 2022 e +5,8% rispetto al 2019) che, sulla base dei dati rilevati da ISTAT, è possibile stimare abbiano rappresentato l’11,2% delle presenze riscontrate presso il totale delle strutture alberghiere nel 2023.
I dati rilevati confermano che nel 2023 la meeting industry italiana ha registrato una solida ripresa soprattutto in termini di presenze generate sul territorio, che sono aumentate complessivamente del +31,9% rispetto al 2022 e che hanno ormai superato il livello pre-pandemico con riferimento a tutte le diverse tipologie di sedi, con la sola eccezione degli alberghi con sale meeting e dei centri congressi aventi una capacità complessiva massima inferiore ai 500 posti.
In ogni caso, la consapevolezza che non tutte le sedi per congressi ed eventi avrebbero ripreso la piena attività dopo la crisi pandemica era già stata riscontrata in occasione della rilevazione dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi condotta durante il primo trimestre del 2022: in quel periodo, infatti, a fronte del 39,9% delle sedi che ipotizzava di poter tornare già nel 2022 ai livelli di attività pre-pandemici e del 37,2% che prevedeva che ciò potesse avvenire durante il 2023, ben il 22,9% dei rispondenti non era in grado di formulare previsioni di ritorno ai livelli del 2019 prima del 2024.
Del resto anche a livello europeo la meeting industry sta registrando una crescita progressiva ma lenta che porterà a raggiungere o superare i livelli pre-pandemici presumibilmente durante il 2024, a causa delle crisi di natura geopolitica a livello internazionale che hanno generato instabilità e incertezza, comportando effetti negativi per l’economia mondiale di cui risente anche la meeting industry, che per sua natura presenta andamenti correlati con la vitalità e le prospettive delle imprese e delle associazioni scientifiche, tecnologiche e culturali in senso ampio.
Occorre comunque osservare che il confronto diretto dei dati annuali con la situazione pre-pandemica consente di formulare considerazioni e valutazioni solo di prima approssimazione, in quanto per comprendere pienamente le reali dinamiche di sviluppo che caratterizzano la meeting industry bisogna tener conto delle profonde trasformazioni che sono avvenute a partire dal 2020 e che hanno coinvolto sia il lato della domanda di meeting da parte soprattutto delle imprese e delle associazioni internazionali, sia il lato dell’offerta di strutture per ospitarli.
La raccolta dei dati è avvenuta nel periodo tra gennaio e aprile 2024 e si è avvalsa di un questionario distribuito online alle 5.644 sedi rientranti nell’universo di riferimento considerato.
La raccolta dei dati ha riguardato tutti gli incontri (totalmente in presenza o ibridi) della durata di almeno 4 ore e con un minimo di 10 partecipanti, realizzati allo scopo di condividere idee e conoscenze, condurre affari o socializzare, con l’esclusione di mostre, esposizioni ed eventi privati (quali matrimoni o altre celebrazioni non aziendali) e di concerti o spettacoli se rappresentano l’attività principale della sede (come nel caso di teatri, arene, cinema, ecc.) (cfr. WORLD TOURISM ORGANIZATION, Global Report on the Meetings Industry, Madrid 2014, p. 10).
Alla ricerca hanno partecipato 631 sedi, pari all’11,2% di quelle contattate.
Le sedi rispondenti presentano mediamente un numero complessivo di posti offerti statisticamente maggiore rispetto a quello delle sedi non rispondenti; questa circostanza è stata considerata nella predisposizione delle stime, che sono state effettuate stratificando l’universo per area geografica, tipologia di sede e capacità massima complessiva.
Le risposte ottenute sono in grado di rappresentare in modo statisticamente significativo l’universo di riferimento a un livello di probabilità del 95% e con un errore massimo ammesso del 9,5%.