A livello internazionale sono sempre più diffuse le ricerche volte a stimare il contributo economico apportato dalla meeting industry al territorio ospitante gli eventi secondo una prospettiva che scaturisce dall’interpretazione degli eventi in chiave turistica e che considera il valore dei pernottamenti nelle strutture alberghiere e l’ammontare della spesa sostenuta dai partecipanti e dagli organizzatori.
Il progetto di ricerca, promosso da ENIT e realizzato da ASERI nel 2024 con la collaborazione di Federcongressi&eventi, si è posto l’obiettivo di elaborare i dati relativi al mercato dei congressi e degli eventi in Italia con riferimento all’anno 2023 per giungere alla valutazione del contributo che la meeting industry apporta al sistema economico italiano.
La stima del valore economico della meeting industry è avvenuta seguendo le indicazioni fornite dalla World Tourism Organization, che suggeriscono di prendere in esame due prospettive di analisi tra di loro complementari:
La considerazione congiunta delle due prospettive di analisi ha consentito di pervenire alla stima del contributo economico diretto generato nel suo complesso dalla meeting industry in Italia nel 2023, che rappresenta la misura maggiormente in grado di esprimere il significato economico dei congressi e degli eventi ospitati sul territorio perché cattura l’intera gamma di beni e di servizi forniti direttamente dagli operatori appartenenti ai diversi settori coinvolti.
Sulla base del processo di stima della spesa diretta dei partecipanti ai congressi e agli eventi, che sono stati ospitati nel 2023 nelle sedi che costituiscono l’universo di riferimento della rilevazione dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi è possibile affermare che i 27.152.890 partecipanti abbiano speso complessivamente in relazione alla loro presenza agli eventi un totale di 8.933.183.000 euro.
Più precisamente, risulta che ben il 42,0% del totale è rappresentato dalla spesa per l’alloggio (3.750.278.000 euro), inclusi eventuali pasti consumati all’interno delle strutture ricettive; il 29,9% è costituito dalla spesa per i trasporti (2.671.069.000 euro) sostenuta in Italia sia per i trasferimenti interni a lunga percorrenza a livello nazionale e regionale (trasporto aereo, ferroviario e automobilistico), sia per gli spostamenti a livello locale (principalmente autobus e taxi); il 15,9% è riferito alla spesa per la ristorazione sostenuta al di fuori sia dell’hotel dove il partecipante ha alloggiato, sia della struttura dove è stato ospitato l’evento (1.417.816.000 euro); il restante 12,2% della spesa totale è relativo ad acquisti e altre spese (acquisti di beni per uso personale e spese per la fruizione di servizi culturali, ricreativi e di intrattenimento) pari a 1.094.020.000 euro.
Tenendo conto che è stato stimato che il 25,7% degli eventi ha avuto una durata non superiore a una giornata – e conseguentemente è ragionevole ritenere che non abbia generato pernottamenti sul territorio – è possibile stimare che il 6,6% della spesa totale (pari a 588.502.000 euro) sia stato sostenuto con riferimento agli eventi della durata di solo un giorno (si tratta specificamente della stima delle spese sostenute per il trasporto per lo più a livello locale e per la ristorazione al di fuori della sede ospitante l’evento), mentre il restante 93,4% (pari a 8.344.681.000 euro) sia riferibile agli eventi della durata di più di un giorno.
Agli eventi della durata di più di un giorno è imputabile l’ammontare della spesa sostenuta per l’alloggio da parte dei partecipanti ai congressi e agli altri eventi che hanno pernottato sul territorio per almeno una notte, generando nel complesso 30.713.715 presenze corrispondenti all’11,2% del totale delle presenze registrate nelle strutture alberghiere nel 2023. Considerando che la stima del fatturato alberghiero nel 2023, elaborata da Deloitte Real Estate & Hospitality e riportata da Federturismo Confindustria, è risultata essere pari a 30.548.000.000 di euro, il fatturato alberghiero derivante dalle presenze congressuali (stimato in 3.750.278.000 euro) risulta corrispondere al 12,3% del totale.
La stima della spesa media giornaliera per partecipante è stata effettuata sia a livello complessivo, sia con riferimento alla suddivisione degli eventi per durata.
Più in dettaglio, osservando la fig. 1 risulta che, a fronte di una spesa media di circa 214 euro per partecipante al giorno calcolata rapportando il totale della spesa diretta al totale delle presenze registrate nel 2023, è possibile stimare una spesa di circa 53 euro al giorno con riferimento ai partecipanti agli eventi della durata non superiore a un giorno e di circa 272 euro al giorno con riferimento ai partecipanti agli eventi della durata superiore a un giorno.
Figura 1 - La spesa totale media giornaliera per partecipante (euro)
Entrando più nel dettaglio della spesa riferita ai partecipanti agli eventi da più di un giorno è possibile individuare i valori medi con riferimento alle diverse classi di spesa (fig. 2): circa 122 euro al giorno per l’alloggio, 40 euro al giorno per la ristorazione al di fuori dell’hotel e della sede congressuale, 74 euro per i trasferimenti nazionali, regionali e a livello locale e 36 euro per gli altri acquisti personali e le spese per le attività collaterali.
Figura 2 - La composizione della spesa media giornaliera per partecipante per gli eventi da più di un giorno
Sulla base del processo di stima della spesa diretta sostenuta per la progettazione, organizzazione e realizzazione degli eventi (event production costs) da parte delle associazioni, delle imprese o delle istituzioni, eventualmente anche avvalendosi delle agenzie specializzate nell’organizzazione di eventi e congressi, è possibile affermare che gli eventi ospitati nel 2023 nelle sedi che costituiscono l’universo di riferimento della rilevazione dell’OICE abbiano comportato un ammontare complessivo di spesa pari a 2.813.208.000 euro. Tale importo, se rapportato convenzionalmente all’unità elementare di analisi rappresentata dal singolo partecipante agli eventi e ai congressi, si traduce in un Daily Delegate Rate pari a 67,24 euro.
Più in dettaglio, la spesa diretta per la realizzazione degli eventi risulta composta dalle seguenti classi di spesa (graf. 3): la componente principale che concentra ben il 55,7% del totale è rappresentata dai servizi di catering e di ristorazione all’interno delle sedi per eventi e congressi, pari a 1.568.255.000 euro, seguita dalle spese sostenute per gli allestimenti e i servizi tecnologici pari a 610.032.000 euro (21,7%), dall’affitto degli spazi (488.496.000 euro, il 17,4% del totale) e dalle spese per il personale per l’accoglienza e l’assistenza e per gli altri servizi (pulizie, sicurezza e antincendio, ecc.) pari a 146.426.000 (5,2%).
Il contributo economico diretto generato nel suo complesso dalla meeting industry in Italia nel 2023 è costituito dalla somma delle spese risultanti dalle stime operate con riferimento alle due prospettive di analisi – quella della domanda e quella dell’offerta – e ammonta a 11.746.391.000 euro. Tale importo complessivo, se rapportato convenzionalmente all’unità elementare di analisi rappresentata dal singolo partecipante agli eventi e ai congressi, si traduce in un valore medio di 280,77 euro per partecipante al giorno.
L’analisi della composizione percentuale della spesa complessiva può essere effettuata considerando congiuntamente le due prospettive richiamate (graf. 4).
In primo luogo, la prospettiva dell’offerta, che fa specifico riferimento alle meetings characteristic and related activities, ovvero a quelle attività che generano flussi di spesa direttamente connessi con la progettazione, organizzazione e realizzazione degli eventi e dei congressi presso le sedi ospitanti. Questo ambito produttivo concentra il 23,9% del totale delle spese generate dalla meeting industry in Italia nel 2023, di cui la classe principale è rappresentata dai servizi di catering e di ristorazione prestati all’interno delle sedi (il 13,4% del totale complessivo).
In secondo luogo, la prospettiva della domanda, che considera la spesa sostenuta dai partecipanti agli eventi e ai congressi relativamente ai beni e servizi acquistati sul territorio in conseguenza della loro partecipazione ai meeting, realizzati dalle imprese che operano più specificamente nell’ambito del turismo (nel settore alberghiero, della ristorazione e del trasporto) e da altre imprese commerciali e di servizi culturali e ricreativi coinvolte nell’ambito della più ampia accezione di ospitalità turistica del territorio (Travel & Tourism activities); a questo ambito di attività si riferisce il 76,1% del totale delle spese generate dalla meeting industry, di cui la spesa per l’alloggio concentra il 31,9% del totale complessivo.
Operando infine un’aggregazione delle classi di spesa per settore produttivo coinvolto è possibile rilevare che il 31,9% della spesa complessiva ricade nel settore alberghiero, seguito dal settore della ristorazione, che nel suo complesso (considerando la ristorazione servita all’interno delle sedi e quella di cui usufruiscono i partecipanti a titolo personale sul territorio) accentra il 25,4% del totale, e dal settore dei trasporti interni che concentra il 22,8% del totale, mentre le attività tipicamente rientranti nella meeting industry (meetings characteristic activities), costituite dall’affitto degli spazi, dagli allestimenti e tecnologie e dagli altri servizi all’interno delle sedi, rappresentano il 10,6% del totale (graf. 5).
Grafico 5 - La composizione del contributo economico diretto per settore produttivo