La società del Quinto Stato
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ASERI è lieta di presentare il volume
La società del Quinto Stato
di Maurizio Ferrera
Ed. Laterza
Lunedì 16 maggio 2022, ore 18.30
in ASERI (Via San Vittore 18) e ONLINE
Introduce:
Prof. Vittorio Emanuele PARSI, Direttore ASERI
Intervengono:
Prof. Maurizio FERRERA, Professore ordinario di Scienza politica, Università degli Studi di Milano
Prof. Manos MATSAGANIS, Professore ordinario in Scienza delle finanze, Politecnico di Milano
Prof. Damiano PALANO, Professore Ordinario di Filosofia Politica, Università Cattolica del Sacro Cuore
Diritti approssimativi, salari bassi, contratti a termine: è la società del Quinto Stato. Il precario non condivide il lavoro di fabbrica, non vive negli stessi quartieri, non frequenta le sezioni locali dei sindacati e dei partiti. È parte di un insieme eterogeneo, fluido, disperso, difficile da organizzare e mobilitare, trascurato dalla politica. A connettere i precari ci sono solo i canali ‘freddi’ di internet e dei social media. Quali misure potranno essere adottate per proteggere questo gruppo sempre più esteso?
Ai primi del Novecento il Quarto Stato viene descritto come classe oppressa ma autoconsapevole e compatta, portatrice di interessi universali di emancipazione: operai, contadini e braccianti chiedevano che venisse loro riconosciuto un potere politico (tramite diritti) che fosse in linea con la loro rilevanza economica e sociale. Gli ‘oppressi’ oggi esistono ancora, ma sono meno visibili di un secolo fa e sicuramente molto meno organizzati. Sono le persone economicamente vulnerabili, con un lavoro instabile, che non godono di prestazioni sociali sufficienti. Sono loro, i lavoratori sottopagati e/o precari, che compongono il ‘Quinto Stato’, un insieme variegato e fluido la cui domanda di tutela e protezione è ormai ineludibile. Una risposta possibile a tali richieste è la strategia dell’investimento sociale, magari sorretto da un reddito di base universale e incondizionato, capace di fornire sicurezze e protezioni calibrate sulle nuove modalità di lavoro. L’altra risposta è più ambiziosa (l’autore la definisce ‘riformismo 2.0’): mettere a frutto i processi di globalizzazione e la rivoluzione digitale al fine di realizzare un nuovo modello di società.
Maurizio Ferrera, professore ordinario di Scienza politica nell’Università Statale di Milano, è tra i maggiori esperti europei di welfare. Scrive per il “Corriere della Sera” e ha partecipato a commissioni di lavoro del governo italiano, dell’Unione europea, dell’OCSE e dell’ILO. Nel 2013 ha ricevuto un Advanced Grant dal prestigioso European Research Council per un progetto di ricerca dal titolo “Reconciling Economic and Social Europe” (REScEU). Ha pubblicato con Il Mulino, Mondadori, Oxford UP e Routledge. L’ultimo suo libro è Alle radici del welfare all’italiana (con V. Fargion e M. Jessoula, Marsilio 2012).
La partecipazione è libera, previa registrazione (obbligatoria).
Le registrazioni chiuderanno alle h 10.00 del giorno dell'evento
La disponibilità di posti in sala è limitata.
Per la sicurezza del pubblico, dei relatori e dello staff si consiglia caldamente l'accesso con mascherina FFP2.
Si consiglia di presentarsi con anticicipo per poter espletare i controlli necessari.