14 maggio 2025

ASERI Trent’anni dopo

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Trent’anni dopo la sua fondazione, ASERI resta esattamente ciò che aveva deciso di essere: un luogo in cui gli studenti imparano a interpretare il mondo senza cadere nelle trappole della semplificazione o dell’isolamento disciplinare. Un luogo in cui si viene preparati ad assumersi responsabilità, con serietà e profondità.

Nel corso di questi tre decenni, il contesto globale ha conosciuto molteplici trasformazioni. L’ordine post-guerra fredda – con le sue promesse di stabilità, interdipendenza e diffusione della democrazia – si è progressivamente dissolto. L’ottimismo degli anni Novanta ha lasciato il posto a una consapevolezza più inquieta: le dinamiche internazionali sono divenute meno prevedibili, le istituzioni democratiche più fragili di quanto si pensasse, e il rapporto tra politica ed economia sempre più instabile, esposto ad asimmetrie, turbamenti e shock sistemici. Eppure, è proprio in questo scenario mutevole che la visione originaria di ASERI ha ritrovato la sua più viva attualità.

 

Il valore di una scuola risiede, innanzitutto, nell’integrità del suo metodo. Fin dall’inizio, ASERI ha compiuto una scelta consapevole: fornire ai propri studenti non soltanto competenze tecniche, ma un approccio alla comprensione capace di cogliere le connessioni profonde tra processi economici, decisioni politiche e trasformazioni sociali. Un metodo che evita la rigidità e promuove una flessibilità critica; che connette invece di separare; che non pretende di spiegare tutto, ma insegna a porre le domande giuste. È grazie a questo approccio che la Scuola ha formato oltre 1.800 diplomati, oggi impegnati in ambiti professionali tra i più diversi: pubblica amministrazione, organizzazioni internazionali, impresa e società civile. Ciò che li unisce non è un unico percorso di carriera, ma un atteggiamento intellettuale comune: la disponibilità a confrontarsi con la complessità, a lavorare oltre i confini disciplinari e a riconoscere che anche le decisioni più tecniche non sono mai neutrali – sono cariche di implicazioni etiche.

 

Oltre al metodo, ASERI ha sempre sostenuto un’idea alta di formazione. Preparare alla leadership non significa selezionare un’élite predeterminata, ma fornire a ciascuno gli strumenti per assumere responsabilità in modo consapevole e ponderato. Fin dalle origini, la Scuola ha perseguito un modello educativo fondato sul rigore, sull’attenzione e sull’esempio – non sull’autoreferenzialità o sull’astrazione.

 

Questo trentesimo anniversario è anche un’occasione per esprimere gratitudine. Ai docenti e ai visiting professor, ai coordinatori dei master, ai tutor e al personale, e soprattutto agli studenti – a coloro che hanno dato vita a questa Scuola e ne hanno portato lo spirito nel mondo. Un ringraziamento speciale va a Roberto Brambilla, che ha accompagnato la nascita e la crescita di ASERI con dedizione e cura. A tutti loro spetta il raro merito non solo dell’impegno, ma della coerenza.

 

Guardando al futuro, vi è conforto nel sapere che la guida di ASERI è oggi affidata al professor Damiano Palano, il cui rigore intellettuale e la cui sensibilità culturale rappresentano una promessa di continuità e di rinnovamento insieme. Gli anni a venire richiederanno immaginazione, coraggio e la capacità di forgiare nuove alleanze e nuovi linguaggi. Ma le fondamenta sono già solide.

 

Cosa rimane, dunque, dopo trent’anni? Resta l’idea di una Scuola che prende sul serio il mondo. Che non offre risposte facili, ma insegna a riconoscere i veri problemi. Ed è proprio per questo che continua a contare.