La meeting industry italiana nel 2022

Sintesi dei principali risultati

Nel corso del 2022, delle 5.716 sedi italiane facenti parte dell’universo di riferimento, lo 0,2% ha cessato definitivamente la propria attività, lo 0,4% è risultato chiuso temporaneamente, lo 0,7% è restato chiuso per ristrutturazione e lo 0,1% è risultato chiuso per cambio gestione o perché in vendita. Pertanto, nel 2022 l’universo di riferimento è risultato composto da 5.636 sedi attive e in grado di operare nel settore dei congressi e degli eventi attraverso condizioni contrattuali specifiche e servizi chiaramente comunicati al pubblico.
Sulla base delle risposte fornite dalle sedi che hanno aderito all’indagine e grazie al monitoraggio condotto da ASERI, è stato possibile stimare che il 20,9% delle sedi italiane pur risultando aperto non abbia ospitato alcun evento. In particolare, la percentuale di sedi con almeno un evento risulta essere maggiormente elevata al Nord (l’81,7% delle sedi complessivamente presenti nell’area) e al Sud (81,4%) e inferiore al Centro (74,2%) e nelle Isole (73,1%). Rispetto alla tipologia di sede, i centri congressi e le sedi fieristico congressuali hanno ospitato almeno un evento nelle percentuali maggiori (rispettivamente nel 93,5% e nel 95,7% dei casi), mentre gli alberghi con sale meeting sono risultati attivi nel 77,2% dei casi e le dimore storiche solo nel 75,6% dei casi.
Dalle stime effettuate è emerso che nel 2022 in Italia sono stati complessivamente realizzati 303.689 eventi con un minimo di 10 partecipanti ciascuno e della durata minima di 4 ore (+251,3% rispetto al 2021 e -29,6% rispetto al 2019) (fig. 1), per un totale di 21.215.934 partecipanti (+362,7% rispetto al 2021 e -27,1% rispetto al 2019) – mediamente 70 persone per evento – e 31.706.600 presenze (+366,4% rispetto al 2021 e -26,9% rispetto al 2019). La durata media degli eventi è risultata pari a 1,42 giorni, leggermente maggiore rispetto a quella del 2021 (1,34) e uguale al valore riscontrato nel 2019. 
Gli eventi della durata superiore a un giorno hanno rappresentato il 20,4% del totale e hanno raggiunto 8.243.000 partecipanti e circa 20.400.000 presenze sul territorio (-29.7% rispetto al 2019) che, sulla base dei dati rilevati da ISTAT, è possibile stimare abbiano rappresentato l’8,1% delle presenze riscontrate presso il totale delle strutture alberghiere nel 2022.

Figura 1 -- L’andamento degli eventi nel periodo 2014-2022 in Italia

I dati rilevati confermano che nel 2022 la meeting industry italiana ha registrato una solida ripresa, recuperando circa il 70% degli eventi realizzati nel 2019, l’ultimo anno di riferimento prima dell’esplosione della pandemia. Il gap che è rimasto da colmare è stato determinato dall’azione congiunta di due fattori che hanno spinto in avanti nel tempo le condizioni per una piena ripresa:
-    da un lato, il protrarsi dell’emergenza Covid-19, che ha comportato sia la permanenza delle restrizioni alla mobilità internazionale che hanno contrassegnato in particolare alcuni rilevanti Paesi asiatici, sia l’estensione delle prescrizioni di sicurezza sanitaria in vigore in Italia (così come in molti altri Paesi europei) anche al primo trimestre dell’anno, con una notevole penalizzazione soprattutto delle strutture di minori dimensioni e, tra queste, in particolare le sedi alberghiere con una capacità complessiva massima di meno di 100 posti (che rappresentano il 28% degli alberghi dell’universo considerato); 
-    dall’altro lato, l’invasione russa dell’Ucraina a fine febbraio 2022, che ha intensificato gli attriti di natura geopolitica a livello internazionale, generando instabilità e incertezza, e scatenando un’imprevista combinazione di tre crisi globali interconnesse – la crisi dei prezzi dell’energia, la crisi alimentare e la crisi finanziaria – con pesanti effetti negativi per l’economia mondiale, di cui ha risentito anche la meeting industry, che per sua natura presenta andamenti correlati con la situazione della mobilità a livello internazionale e con la vitalità e le prospettive delle imprese e delle associazioni scientifiche, tecnologiche e culturali in senso ampio.


L’analisi per area geografica

Il mercato dei congressi e degli eventi ha presentato anche nel 2022 significative differenze per area geografica sia nel numero di sedi offerte, sia nel numero e nei caratteri degli eventi ospitati.
Il Nord, che concentra il 53,0% delle sedi, ha ospitato il 59,0% degli eventi stimati a livello nazionale, con un aumento rispetto al 2021 pari al 218,3% (-27,7% rispetto al 2019); in particolare il Nord Ovest con 96.826 eventi ha registrato l’incremento maggiore rispetto al 2021 (+221,8%), recuperando il 74,6% degli eventi del 2019, mentre il Nord Est ha ospitato 82.538 eventi (-30.3% rispetto al 2019), registrando un incremento anno su anno del 214,2%. In termini di presenze, il Nord con una quota pari al 60,6% rappresenta l’area che, dopo le Isole, si è avvicinata di più ai valori registrati nel 2019, grazie soprattutto al Nord Ovest che ha recuperato l’82,1% delle presenze pre-pandemia.
Il Centro, che possiede il 25,0% delle sedi, ha ospitato il 24,4% degli eventi complessivi, con un aumento rispetto al 2021 pari al 293,1% (-31,0% rispetto al 2019). Il Centro, particolarmente penalizzato nel 2021, presenta un incremento anno su anno superiore a quello del Nord relativamente, oltre che al numero di eventi, al numero di partecipanti (+405,5%) e al numero di giornate (+299,7%).
Il Sud, che dispone del 13,9% delle sedi, ha ospitato il 10,4% degli eventi, registrando un incremento rispetto al 2021 pari al 288,7% (-33,1% rispetto al 2019). Al Sud l’incremento anno su anno delle presenze, dopo il valore particolarmente elevato registrato nel 2021 (+37,6% sul 2020, il più alto tra le diverse aree), nel 2022 è stato inferiore alla media nazionale (+260,2% sul 2021).
Le Isole, con l’8,1% delle sedi, hanno ospitato il 6,2% degli eventi con un aumento rispetto al 2021 pari al 498,8% (-34,1% rispetto al 2019). L’incremento dei partecipanti (+662,3% rispetto al 2021), il maggiore tra le diverse aree, ha determinato un considerevole aumento delle presenze che hanno recuperato il 92,7% del valore registrato nel 2019.


L’analisi per tipologia di sede

In Italia l’attività dei congressi e degli eventi presenta tradizionalmente differenze significative anche a seconda della tipologia di sede.
Gli alberghi con sale meeting, che rappresentano il 67,0% di tutte le sedi analizzate, hanno concentrato nel 2022 il 77,3% degli eventi totali (contro l’80,9% degli eventi complessivamente registrati nel 2019), il 53,4% dei partecipanti e il 53,1% delle presenze.
I centri congressi e le sedi fieristico congressuali, che costituiscono il 2,2% delle sedi analizzate, hanno ospitato il 3,4% degli eventi totali, il 14,0% dei partecipanti e il 15,6% delle presenze totali.
Le dimore storiche non alberghiere, che rappresentano l’8,4% delle sedi considerate, hanno ospitato il 2,5% degli eventi, registrando il 3,1% dei partecipanti e il 2,7% delle presenze. Rispetto al 2019 le dimore storiche hanno recuperato il 73,4% degli eventi ottenendo un risultato migliore di quelle degli alberghi con sale meeting, probabilmente avvantaggiate dalla disponibilità di ampi spazi all’aperto, oltre che da un alto valore storico, culturale e paesaggistico.
Le altre sedi (sedi istituzionali, spazi non convenzionali, arene e centri sportivi, teatri, cinema e auditori), che rappresentano il 22,4% delle sedi considerate, hanno ospitato il 16,8% degli eventi, il 29,5% dei partecipanti e il 28,6% delle presenze.
In particolare, le sedi istituzionali e gli altri spazi per eventi (edifici pubblici, centri culturali, sedi universitarie, sedi camerali, centri studi, accademie, musei, sale di istituti ospedalieri, ecc.), che costituiscono l’11,1% del totale delle strutture esaminate hanno ospitato il 9,0% degli eventi totali, il 13,4% dei partecipanti e l’11,6% delle presenze totali. 
Gli spazi non convenzionali, che rappresentano il 7,0% delle sedi considerate, hanno realizzato il 6,0% degli eventi, il 7,7% dei partecipanti e il 6,4% delle presenze totali. 
Le arene e i centri sportivi, che rappresentano lo 0,7% delle sedi analizzate, hanno ospitato lo 0,3% degli eventi, il 4,9% dei partecipanti e il 7,6% delle presenze totali. 
Infine, i teatri, cinema e auditori, che rappresentano il 3,6% delle sedi analizzate, hanno ottenuto una quota dell’1,5% in termini di eventi, del 3,5% in termini di partecipanti e del 3,0% rispetto alle presenze totali.


Le strategie di sviluppo delle sedi per congressi ed eventi in Italia

I profondi cambiamenti che stanno caratterizzando la meeting industry da almeno un triennio fanno emergere, nell’ambito delle analisi sull’andamento del mercato, l’ipotesi che effettuare un confronto diretto dei dati riferiti al 2022 con la situazione registrata nel 2019 consenta di formulare valutazioni solo di prima approssimazione. Infatti, per comprendere pienamente le reali dinamiche che stanno attualmente caratterizzando la meeting industry occorre tener conto non tanto – o comunque non solo – della crescita delle dimensioni monetarie (fatturati) e non monetarie (numero di eventi, di partecipanti, di presenze e di pernottamenti) del mercato, quanto dello sviluppo qualitativo in atto negli eventi realizzati e nelle strutture ospitanti, che è conseguenza degli ingenti investimenti e delle incisive trasformazioni che sono avvenute nei processi di produzione del valore dei meeting: valore tecnologico, valore relazionale, valore esperienziale e valore sociale.
L’orientamento delle sedi verso l’offerta di spazi sempre più sostenibili, confortevoli e flessibili e verso la proposta di servizi adeguati a valorizzare l’esperienza complessiva dei partecipanti ai meeting è testimoniato soprattutto dai significativi investimenti nella riqualificazione delle strutture, nonché nella formazione del personale e nello sviluppo di nuovi strumenti e canali di comunicazione.
Più esattamente, il 63,0% delle 359 sedi che hanno risposto al questionario in modo completo ha effettuato nel 2022 – o ha in programma di effettuare nel 2023 – almeno una tipologia di investimento (fig. 2).
Gli investimenti maggiormente realizzati nel 2022 a favore dell’attività di eventi e congressi hanno riguardato l’implementazione delle dotazioni audio-video (realizzato dal 24,8% del totale delle sedi rispondenti), la riqualificazione degli spazi interni (24,0%), la formazione del personale (23,4%), il potenziamento delle infrastrutture di rete (21,4%) e lo sviluppo di strumenti di promozione e/o di comunicazione (18,9%).
Gli investimenti che le sedi hanno in programma di realizzare nel 2023 coinvolgono maggiormente la riqualificazione degli spazi interni (prevista dal 30,4% delle sedi rispondenti), l’implementazione delle dotazioni audio-video (27,9%), la formazione del personale (26,2%), lo sviluppo di strumenti di promozione e/o di comunicazione (24,0%), la riqualificazione degli spazi esterni (20,9%) e gli interventi per l’efficienza energetica (20,9%).

Figura 2 - Gli investimenti realizzati nel 2022 e programmati per il 2023 (risposte multiple)


Le prospettive per il 2023 in termini di andamento del fatturato e del personale
Il 52,7% delle sedi che hanno partecipato alla rilevazione compilando completamente il questionario prevede nel 2023 un aumento rispetto al 2022 del loro fatturato complessivo riferito agli eventi e ai congressi mentre il 41,6% ritiene che il fatturato resti stabile. Per quanto riguarda la previsione circa l’andamento delle tariffe nel 2023, il 50,5% delle sedi rispondenti ritiene che saranno in crescita, mentre il restante 49,5% afferma che rimarranno inalterate rispetto all’anno precedente. 
Con riferimento, invece, alla variazione del numero di addetti dedicati all'attività di eventi e congressi nel 2023 rispetto all’anno precedente, il 20,5% delle sedi rispondenti prevede una crescita a fronte del 76,6% che ritiene che il numero rimanga stabile.



Nota metodologica

La raccolta dei dati è avvenuta nel periodo tra dicembre 2022 e aprile 2023 e si è avvalsa di un questionario distribuito online a tutte le 5.716 sedi rientranti nell’universo considerato.
La raccolta dei dati ha riguardato tutti gli incontri (totalmente in presenza o ibridi) della durata di almeno 4 ore e con un minimo di 10 partecipanti, realizzati allo scopo di condividere idee e conoscenze, condurre affari o socializzare, con l’esclusione di mostre, esposizioni ed eventi privati (quali matrimoni o altre celebrazioni non aziendali) e di concerti o spettacoli se rappresentano l’attività principale della sede (come nel caso di teatri, arene, cinema, ecc.) (cfr. WORLD TOURISM ORGANIZATION, Global Report on the Meetings Industry, Madrid 2014, p. 10).
Alla ricerca hanno partecipato 474 sedi, pari all’8,3% di quelle contattate. Le percentuali di risposta sono state particolarmente alte presso le sedi fieristico congressuali (il 44,7%), i centri congressi (il 37,7%) e le sedi istituzionali (il 19,8%).
Le sedi rispondenti presentano mediamente un numero complessivo di posti offerti statisticamente maggiore rispetto a quello delle sedi non rispondenti; questa circostanza è stata considerata nella predisposizione delle stime, che sono state effettuate stratificando l’universo per area geografica, tipologia di sede e capacità massima complessiva.
Le risposte ottenute sono in grado di rappresentare in modo statisticamente significativo l’universo di riferimento a un livello di probabilità del 95% e con un errore massimo ammesso del 12%. 

 

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